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Giornata della lingua madre a Gallicianó

Scritto da il 2 Marzo 2023

Fonte: Jonica informazione

La giornata della lingua madre si è svolta a Gallicianò, domenica 26 febbraio ’23, presso l’anfiteatro. La stessa location racchiude quella metodologia di diffusione del sapere e del vivere quotidiano tipico della agorà. Infatti il nostro è un clima mite che ben si presta alla discussione all’aperto. Oggi il grecanico è una lingua minoritaria ad alto rischio di estinzione poiché si stima sia parlata da non più di 500 persone fra i comuni di Bova, Gallicianò e Roghudi. E’ una delle lingue sottoposte a tutela dalla legge 482/1999, e i comuni calabresi che lo riconoscono sono tutti siti nella provincia (e futura città metropolitana) di Reggio Calabria: Bova, Bova Marina, San Lorenzo, Palizzi, Brancaleone, Roghudi, Bagaladi, Condofuri, Melito di Porto Salvo, Montebello Jonico, Motta San Giovanni, Samo, Staiti, e la stessa Reggio Calabria. Vi sono due teorie sull’origine del greco calabro: teoria bizantina: elaborata dal milanese Giuseppe Morosi (1844-1890) verso il 1870, la teoria bizantina ipotizza l’origine del greco d’Italia appunto nel periodo bizantino, legata in particolare ad immigrazioni di genti di lingua greca avvenute soprattutto tra il IX e il XII secolo (Katsoyannou 2001).

I sostenitori di questa tesi ritengono impossibile che il greco sia sopravvissuto al profondo processo di latinizzazione durante l’età romana (Nucera 2006); teoria magnogreca: ebbe il suo maggior esponente nel glottologo tedesco Gerhard Rohlfs (1892-1986), il quale la formulò verso il 1930 dopo aver effettuato estese ricerche sul campo (Katsoyannou 2001). Secondo lo studioso berlinese, il greco non smise mai di essere parlato sin dai tempi della Magna Grecia. Per coloro che appoggiano questa teoria, gli elementi linguistici che sosterrebbero l’origine ex temporibus antiquis dell’idioma sarebbero una serie di arcaismi fonologici, grammaticali e lessicali, tra i quali figurerebbero persino alcuni dorismi (cfr. p. es. Karanastasis 1984-1992): il dorico era il dialetto greco antico usato nel territorio dell’antica polis di Lokroi Epizephyrioi, ma forti influssi dorici ebbe anche la parlata della polis di Rhegion a seguito di vicende storico-politiche – come la conquista di Dionisio I di Siracusa (Siracusa era colonia corinzia, quindi dorica) nel 387/386 a.C. – che favorirono queste influenze (D’Amore 2007). Quale che fu l’origine della lingua greca di Calabria, il suo declino fu legato soprattutto alla rottura del legame politico con l’impero bizantino.

Oggi conoscere la lingua è importante perché non è solo un sistema convenzionale di segni e simboli ma è musica dell’anima, suo nutrimento per sentirsi vivi e parte di una comunità allenando il cervello al ragionamento, alla memoria e alla prassi di ogni giorno.

Ecco la locandina dell’evento

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