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Bartolomeo I: festeggiamo insieme la Pasqua cattolica e ortodossa

Scritto da il 14 Novembre 2022

Dal 19 al 23 Marzo del 2001, per la prima volta nella storia, l’ Arcivescovo di Constantinopoli-Nuova, Roma e Patriarca Ecumenico Bartolomeo I si é recato in visita-pellegrinaggio presso i luoghi Grecanici della Calabria per contribuire alla collaborazione tra Ortodossi e Cattolici nella Magna Grecia e in tutta la Penisola Italiana. S.S. Bartolomeo I, dopo 21 anni é riuscito ad avere dei risultati:

Chiesa Greco-Ortodossa a Gallicianó Panaghía Tis Ellada

Bartolomeo ha sottolineato che la comune celebrazione della Resurrezione di Cristo può essere messa nell’agenda dei preparativi per la ricorrenza, nel 2025, del primo Concilio ecumenico, il Concilio di Nicea. «Diciassette secoli, ci prepariamo. Questo Concilio ecumenico del 325 era stato molto importante per fissare il contenuto della nostra fede cristiana, ma anche per fissare la data della Pasqua, come e quando la Pasqua deve essere celebrata. Purtroppo non la celebriamo più insieme da molti secoli». «E questo è un progetto dei nostri sforzi nel quadro dell’anniversario – spiega Bartolomeo – si deve essere trovare una soluzione. Sua Santità il Papa ha espresso la migliore intenzione. Forse non devo dire adesso in questo momento cose più concrete, ma voglio dire e sottolineare che sia da parte ortodossa e che da parte cattolica c’è questa buona intenzione di finalmente di fissare una data comune per celebrare la Resurrezione di Cristo.

Speriamo che avremo un buon risultato questa volta». In merito ai preparativi per questa ricorrenza Bartolomeo ha inoltre affermato che dopo la festa di Sant’Andrea, il 30 novembre – che ormai da quarant’anni vede al Fanar nella cattedrale di San Giorgio la partecipazione anche della delegazione ufficiale della Chiesa di Roma – si svolgerà un incontro sulla preparazione dell’anniversario del primo Concilio ecumenico. E riguardo all’importanza dei pellegrinaggi di fede ha sottolineato l’importanza di percorrere in questa terra le vie apostoliche della comunità cristiana delle origini, dei Padri della Chiesa, le nostre radici, ricordando che qualche settimana fa ad Efeso, con il nunzio apostolico di Ankara e i vescovi cattolici, hanno concelebrato insieme nella cattedrale del terzo Concilio ecumenico. «Abbiamo i Concili di Efeso, Calcedonia, Costantinopoli ma non solo luoghi dei concili ecumenici, qui ci sono le nostre radici, c’è il monachesimo, la teologia, i Padri della Cappadocia.

Abbiamo tanto e allora bisogna ritornare a venerare questi luoghi sacri, a prendere ispirazione per il presente. Ritornare molti secoli indietro e pregare». Non è mancata dal parte di Bartolomeo la condanna della guerra: «Il patriarcato ecumenico non solo io personalmente abbiamo condannato chiaramente la guerra in Ucraina fin dall’inizio. Non si può giustificare questa guerra in nessuna maniera. Ho parlato contro la guerra, il presidente della Federazione Russa, il mio fratello Patriarca Cirillo che purtroppo ha benedetto questa guerra all’inizio. A nome della nostra fede cristiana ma anche di tutti gli uomini che pensano giustamente non possiamo non condannare questa guerra».

Bartolomeo accolto nella Calabria Greca:

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