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Kalavrìa


Inizia tutto quarantacinque anni fa, partecipando e vincendo nella categoria Inediti alla ‘Sei giorni di Vibo’ – all’epoca era una specie di ‘X factor’, con la conduzione di Daniele Piombi. Kalavria è un ponte immaginario tra passato e futuro, tra musica tradizionale e nuovi suoni per coinvolgere, per emozionare, in suggestioni musicali. Dal Canzoniere di Pellaro, fino al Canzoniere del Sud, per poi passare a Canto Novo e finire in Kalavria, tanti anni che raccontano la storia indelebile nel futuro che avanza protagonista della nostra vita. La maggior visibilità si ha nel 1996, quando partecipano all’Accademia della Canzone di Sanremo classificandosi al 3 posto ex- aequo con il brano “Lia Liuzza” in visione su RAI UNO nazionale. Prosegue nel tempo il lavoro di ricerca musicale e compositiva, intanto il gruppo viene notato da Eugenio Bennato che lo coinvolge in alcuni progetti nazionali.

L’uscita del primo disco è l’inizio di una nuova dimensione proiettata verso il mondo, con i suoni etno-pop. L’album “Vinni mi Kantu” esce a marzo del 2009 e dopo un mese entra nella Top Album Mondadori per le vendite digitali ed a maggio conquista la vetta, insieme ad artisti del calibro di Eros Ramazzotti, Franco Battiato, Noemi, costituendo un record per un gruppo emergente. Conquista la testa delle classifiche anche su “Sorrisi e Canzoni shopping”, “Donna Moderna Music Corner” e Messaggerie Digitali”. Grande anche l’evidenza del 12° posto su “Superclassifica Show” del settimanale “Sorrisi & Canzoni Tv”.

Di loro si interessa la tv digitale “Match Music”, che li inserisce nel programma “Territorio Match Music”, proponendoli in dimensione live insieme ai Lost, Sugarfree, J Ax, Irene Fornaciari. Il loro exploit interessa anche i canali Sky e Rete Italia, dedicandogli servizi e reportages.
Nel 2012 in visione su rai due nel programma televisivo “Terre meravigliose” come eccellenza calabrese.

Da qui sono in uscita internazionale i nuovi progetti discografici dal titolo CINKU che vuole essere un messaggio di unione tra il cielo e la terra, un messaggio attraverso l’arte della musica, per restituire nuovamente dignità alla figura del Calabrese. Quel Calabrese con la “C” maiuscola che prende le distanze da un’economia sempre più globalizzata, che cancella le identità dei popoli, opponendosi a quelle logiche che vorrebbero ridurre il Sud Italia a una terra improduttiva, priva di Talenti. In questo senso può essere visto come rivolta dell’arte e della cultura che crea sviluppo, ripartendo da calabresi virtuosi, ma poco conosciuti, che già avevano dato un forte input alla cultura ottocentesca come i poeti Mastro Bruno Pelaggi e l’Abate Antonio Martino. Il progetto KALAVRIA diventa un viaggio itinerante nella cultura e nella storia; nasce dalla profonda convinzione che lo sviluppo del territorio calabrese debba passare necessariamente dal recupero e dalla riappropriazione dei propri valori culturali espressi nelle molteplici forme artistiche possibili (dalla musica ai prodotti tipici, passando dall’artigianato e i diversi talenti intellettuali). Solo riscoprendo le nostre eccellenze, infatti potremmo portare nuovamente la Calabria agli antichi fasti della Magna Grecia. I concerti sono l’espressione di qualità per dare un ampio spazio alla musica tradizionale attraverso l’utilizzo degli strumenti più antichi quali la lira calabrese, il tamburello, la chitarra battente, l’organetto, Il gruppo Kalavria, forte della propria ricerca artistico-musicale, interpreterà fedelmente sul palco il rinnovato bisogno di essenzialità e tradizionalità delle melodie etnicopopolari.

Con l’intuito artistico di Nino Stellittano, che l’ha saputa plasmare ai nuovi i scenari, mantenendo sempre l’originalità linguistica e contaminandola con suoni dai ritmi che miscelano dub ed anime latine e mediterranei.
“Le nostre storie sono da raccontare, attraverso le canzoni possiamo fare riflettere la gente.
In quaranta anni di musica, mi è sempre piaciuto rivalutare i valori veri delle civiltà contadine, la semplicità e l’umiltà, e schierarmi con umile pensiero verso gli ultimi, nel viaggio tra cultura popolare e letteratura” con i testi di Nino Stellittano